mercoledì 18 gennaio 2012

Sui perchè...

Mi interrogo spesso, anche se a te non piaceva tanto farlo, nè che io lo facessi.


Darti per primo tutto ciò che le mie possibilità permettevano, significa proprio aver creduto in te, aver avuto sin dall'inizio coscienza del valore che potevi esprimere e rappresentare nel mondo, del lavoro e non.


E certo, unendo l'utile al dilettevole, ti avevo voluta fortemente accanto lottando contro tutti.


E si, starmi accanto in quel momento significava stare in un luogo che non era quello perfetto per nessuno; proprio per questo non mi sono mai fermato, sono andato avanti ed ho raggiunto traguardi che mi avrebbero permesso di lì a poco di poterti stare accanto dove tu volevi, e questa volta, diversamente da prima, mi sarebbe piaciuto che la decisione la prendessi tu; prima non era possibile, ma "poi", in quel poi raggiunto a fatica, lo sarebbe stato.


Di catene non ne ho messe, conseguenze evidenti lo dimostrano.


Quanto io volevo disperatamente che ti instradassi come hai fatto ora, ma accanto a me, in noi. Traguardi raggiunti ce ne sarebbero stati, ce ne sono stati e ce ne saranno. A cominciare dalle piccole cose di ogni giorno.


Avrei tanto desiderato le vivessi accanto a me. Sei la mia bimba ma non ti ho mai voluto mantenere tale. Io sono stato il primo a lottare perchè accadesse quello che sta accadendo, preservando il nostro rapporto, la cosa più bella che avevo.


Pensaci, se ogni tanto ti capita. Non c'è incompatibilità, non c'è l'obbligo di lasciarmi alle tue spalle. Perchè io volevo ogni bene per te, e lo voglio tuttora. Nessuno più di me ammira il tuo saper essere donna, e il tuo non chiedere mai niente a nessuno.



E intanto, sempre sui perchè...
oggi a lezione c'era il disegno di una bambina vestita da mucca. Anzi da muuuuuuuuuuuucca...


Mi manchi, Pashy.

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